Arresto cardiaco, 60.000 morti in Italia ma i defibrillatori non sono obbligatori in scuole e uffici
Tra queste, il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni, il che significa che ogni anno muoiono 4.200 giovani e ben 2.100 bambini, nel silenzio generale.
Il motivo per cui le vittime sono così numerose è soprattutto uno: l’assenza di defibrillatori semiautomatici (Dae) sul territorio. Ad oggi, infatti, i defibrillatori sono obbligatori solo nelle strutture sanitarie o sociosanitarie, nelle ambulanze, negli ambulatori pubblici e privati. Nessun obbligo, invece per scuole, aziende o associazioni, per le quali il defibrillatore è solo consigliato dal Ministero della Salute. Nulla viene detto, infine, per i condomìni, anche se è dimostrato che la maggior parte degli arresti cardiaci avviene, oltre che sul lavoro, a casa. Così come è dimostrato che il defibrillatore serva qualunque sia la causa delle anomalie cardiache (malattie elettriche, miocarditi, infarti o traumi toracici): in altre parole, salva anche chi soffre di infarti dovuti a malattie congenite che sfuggono ai controlli.
Fonte articolo: https://it.businessinsider.com
Tutti noi però oggi dobbiamo farci una domanda, se incominciassimo a frequentare solamente le strutture attente all’argomento, se ci informassimo prima di iscrivere nostro figlio in palestra e verificassimo la presenza di un defibrillatore funzionante, se facessimo pressioni alle scuole affinché affrontino il problema, non sarebbe già un grande passo avanti? Sicuramente dobbiamo chiedere ed auspicare che la politica si muova in questa direzione, ma fin da subito abbiamo la possibilità di fare in modo che tutte le strutture frequentate da decine e decine di persone si sensibilizzino all’argomento ed investano nella sicurezza, di tutti.
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