60.000 morti all'anno in Italia per arresto cardiaco -Trenta e Due

Arresto cardiaco, 60.000 morti in Italia ma i defibrillatori non sono obbligatori in scuole e uffici

Vi sentireste sicuri se a scuola di vostro figlio, o nel vostro ufficio, non ci fossero estintori, né prove di evacuazione degli edifici? Sicuramente no. Probabilmente, invece, non fate caso se nella stessa scuola o ufficio ci sia o meno un defibrillatore. Eppure, mentre di incendio muoiono ogni anno circa 180 persone, le vittime di arresto cardiaco sono più di 60.000, 1 ogni 8 minuti e 45 secondi.

Tra queste, il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni, il che significa che ogni anno muoiono 4.200 giovani e ben 2.100 bambini, nel silenzio generale.

Il motivo per cui le vittime sono così numerose è soprattutto uno: l’assenza di defibrillatori semiautomatici (Dae) sul territorio. Ad oggi, infatti, i defibrillatori sono obbligatori solo nelle strutture sanitarie o sociosanitarie, nelle ambulanze, negli ambulatori pubblici e privati. Nessun obbligo, invece per scuole, aziende o associazioni, per le quali il defibrillatore è solo consigliato dal Ministero della Salute. Nulla viene detto, infine, per i condomìni, anche se è dimostrato che la maggior parte degli arresti cardiaci avviene, oltre che sul lavoro, a casa. Così come è dimostrato che il defibrillatore serva qualunque sia la causa delle anomalie cardiache (malattie elettriche, miocarditi, infarti o traumi toracici): in altre parole, salva anche chi soffre di infarti dovuti a malattie congenite che sfuggono ai controlli.

Fonte articolo: https://it.businessinsider.com 

Tutti noi però oggi dobbiamo farci una domanda, se incominciassimo a frequentare solamente le strutture attente all’argomento, se ci informassimo prima di iscrivere nostro figlio in palestra e verificassimo la presenza di un defibrillatore funzionante, se facessimo pressioni alle scuole affinché affrontino il problema, non sarebbe già un grande passo avanti? Sicuramente dobbiamo chiedere ed auspicare che la politica si muova in questa direzione, ma fin da subito abbiamo la possibilità di fare in modo che tutte le strutture frequentate da decine e decine di persone si sensibilizzino all’argomento ed investano nella sicurezza, di tutti.

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