RCP e trauma #PiccoleCoseUtili - Trenta e Due

Nel nostro progetto di formazione ci è sempre stata riconosciuta una grande chiarezza nelle spiegazioni, la quale portava i nostri allievi a comprendere al meglio i concetti e a saperli mettere in pratica senza difficoltà. Vogliamo continuare a distinguerci per professionalità ed efficacia, e per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare periodicamente qui sul nostro sito una serie di “pillole”, andando ad analizzare vari aspetti del Primo Soccorso, mantenendo sempre un linguaggio semplice e di facile comprensione anche per i lettori non sanitari. A questa serie di articoli abbiamo dato l’hashtag di #PiccoleCoseUtili perché con le piccole cose si fa la differenza e si diffonde la cultura del Primo Soccorso.

 

Bisogna eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di vittima traumatizzata?

In caso di vittima traumatizzata si dovrà compiere la normale rianimazione cardio-polmonare, ma con delle fondamentali accortezze, sia nel caso di trauma noto (evidenti lesioni), sia nel caso di un trauma sospetto (vittima che ha subito un incidente ma non mostra segni di trauma).

L’accortezza principale è quella di non eseguire la normale manovra di iper-estensione del capo, bensì di mantenere la testa in posizione neutra, così da non aggravare un possibile trauma e non compromettere la stabilizzazione del rachide cervicale. Si mette in pratica, qualora ne fossimo in grado, la manovra di sublussazione della mandibola. Nel caso in cui la vittima, invece non fosse su una superficie piana (come ad esempio il manto stradale) non la si muove o sposta e ci si limita alla chiamata di emergenza, monitorando i parametri vitali di base per agevolare ed indirizzare i soccorsi.

 

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Photo by Highway Patrol Images Flickr©