Da anni gira sui social network una bufala in cui non si sa quale esperto o quale studio scientifico, suggerisce di tossire ripetutamente per “evitare” un infarto in corso. In queste settimane è tornata purtroppo virale e ha totalizzato migliaia e migliaia di condivisioni. Volevamo quindi affrontare questa bufala, come già hanno fatto fortunatamente in tanti, per sfatarla e diffondere informazioni corrette.
Come sappiamo l’infarto può colpire chiunque sia a riposo sia sotto sforzo, con o senza patologia cardiaca nota, sappiamo anche che può essere asintomatico o difficilmente riconoscibile. Se una persona sospetta un infarto la prima cosa da fare è allertare il 118 spiegando la situazione, mentre attende i soccorsi deve stare a riposo, con ad esempio colletti e polsini aperti e cinture dei pantaloni slacciate, se lo comprimo. Anche con altre persone testimoni è sempre consigliabile attendere il 118. Molto meno holliwoodiano della “guida” che gira in rete.
Ma da dove nasce questa bufala? Esiste una tecnica chiamata “Cough CPR” utilizzata in ospedale durante una cateterizzazione cardiaca su un paziente monitorato, che presenta un battito cardiaco irregolare. In questo caso un paziente che tossisce violentemente sotto la guida e il ritmo diretto da un medico che monitora la situazione attraverso un ECG, potrebbe mantenere un flusso sanguino al cervello e rimanere cosciente per qualche secondo mentre l’aritmia viene trattata. Bisogna ovviamente sottolineare che questa è una tecnica, utilizzata in rari casi e può apportare dei benefici solo se coordinata secondo i ritmi dati dal personale sanitario. Tossire come metodo di prevenzione, in ambito extra-ospedalierto, senza sapere che problema si ha e senza essere monitorati, oltre a non avere senso può anche essere pericoloso.
Vogliamo inoltre allegare l’immagine in cui il Rochester General Hospital (in alcuni siti veniva citato come fonte della bufala) prende le distanze da questa notizia:
e la pagina dove l’American Heart Association spiega cos’è in realtà il Cough CPR e perché non deve essere inteso come manovra di prevenzione.
Speriamo che ciò basti a sfatare quella che può diventare una notizia pericolosa. Facciamo attenzione a cosa condividiamo e se siete interessati all’argomento Primo Soccorso, sfogliate il nostro sito.
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